Adotteremo un approccio insolito per parlare della Resistenza concentrandoci sul cibo. Dai 380 chilogrammi di pasta al burro offerti dai fratelli Cervi all’intera cittadina di Campegine per festeggiare la caduta del regime, alle lasagne della ricostruzione gustate da Teresa Noce al ritorno dai campi di sterminio, ai 35.000 bambini sfamati dalle donne emiliane durante il rigido inverno del ’45.
Personaggi della letteratura come Agnese Vigano, il partigiano Johnny Fenoglio, Pin di Calvino, Enne2 di Vittorini, i “maestrini” di Meneghello, e altri ci guideranno in una narrazione tutta nuova di pasti consumati velocemente, fame di libertà, bisogno disperato di nutrirsi, e le tante difficoltà nell’organizzare gli approvvigionamenti quotidiani.
Rispondendo al crescente interesse per il tema dell’alimentazione, abbiamo voluto farne il centro di una lettura obliqua della guerra di liberazione, per recuperare il valore intimamente politico della condivisione della stessa tavola, e per riscoprire che, in fondo, l’etimologia della parola “compagno” deriva dal più solidale dei gesti umani: condividere il pane.
Partigiani a tavola. Storie di cibo resistente e ricette di libertà
di Lorena Carrara e Elisabetta Salvini